Qual è il metodo migliore per studiare l’italiano? Come fare in modo che lo studio della lingua possa trasformarsi uno strumento comunicativo quotidiano?

Com’è noto, l’apprendimento di una lingua straniera presenta diversi aspetti. Certamente è di fondamentale importanza lo studio della grammatica e della sintassi. Per lo sviluppo di abilità linguistiche più pratiche come quella comunicativa diventa necessario dialogare, mettersi alla prova conversando, in altre parole, attivare tutte quelle strutture fraseologiche, espressioni e quel bagaglio lessicale della lingua che si è acquisito in precedenza.

Una delle cene della nostra scuola.

Una delle cene della nostra scuola.

La fase più teorica dello studio dell’italiano può essere supportata da una parte più pratica che consente di sviluppare abilità comunicative che una volta consolidate diventano importantissimi strumenti da attivare ogni volta che ne abbiamo bisogno. Potremo così muoverci con maggiore sicurezza e serenità nelle diverse situazioni con cui verremo a contatto, da quelle più informali a quelle lavorative, dove si richiede la conoscenza di un lessico più specifico e legato al settore.

Come tutte le lingue moderne, l’italiano non è certo una lingua “morta” ma un idioma continuamente soggetto all’azione del tempo che passa, alle trasformazioni della cultura in senso ampio, alle modifiche della comunità che si serve dello strumento linguistico per comunicare.

Il metodo più utile allora per entrare in contatto con l’italiano è proprio quello legato alla conversazione in lingua. Conversando con chi parla abitualmente l’italiano potremo sviluppare abilità comunicative in maniera più rapida e migliorare tutti quegli aspetti legati alla pronuncia. La lingua cambia, si modifica col passare del tempo, arricchendosi di nuovi termini, mutando fisionomia in base alla situazione in cui ci troviamo coinvolti.

Se confrontassimo un vocabolario di qualche decennio fa con uno più attuale, sicuramente resteremmo stupiti nel notare che ci sono moltissimi nuovi termini, neologismi, ma anche parole straniere che sono entrate a far parte sempre più nel corpus della lingua corrente.

Non si può imparare efficacemente, o in maniera completa, l’italiano dunque soltanto da un libro, o da un sito on line, ma occorre un confronto, un dialogo, un’interazione reale con il mondo della lingua. La lingua è di coloro che la parlano, nasce e si sviluppa grazie a una comunità di persone che ne fanno uso quotidianamente. Un apprendimento completo passa quindi necessariamente attraverso un confronto attivo con la comunità linguistica che fa uso della lingua al centro del nostro studio.

Studenti Romit in visita al Pigneto.

Studenti Romit in visita al Pigneto.

Si può imparare l’italiano seguendo dei corsi teorici, ma anche affiancando a questo momento preliminare, una fase che tenga conto dell’importanza dell’interazione pratica con il mondo dell’italiano, esprimendosi direttamente in lingua. Sono moltissime le occasioni di confronto per chi voglia imparare a conversare in italiano in maniera rapida e funzionale.

Una buona scuola di italiano per stranieri offre una serie di servizi e strumenti, di utilissime risorse anche on line per trasformare il momento dell’apprendimento in occasione di confronto e sperimentazione delle proprie abilità linguistiche! Se abbiamo la possibilità di studiare in Italia, il gioco è fatto! Possiamo scegliere una scuola che sia in grado di ascoltare le nostre esigenze formulando un piano di studio assolutamente adeguato, che combini aspetti teorici con fasi di interazione e dialogo. Inoltre, avremo la certezza che una volta usciti dal luogo di apprendimento, potremo confrontarci nella città in cui la lingua è parlata da secoli! Cosa chiedere di meglio?