Nel cuore della Città eterna esiste un edificio storico in cui una volta entrati non potrete non sollevare lo sguardo ed essere letteralmente rapiti dal fascio di luce proveniente da un’apertura sulla sommità: il Pantheon. In greco la parola Pantheon significa “tempio di tutti gli dei” e, infatti, questo monumento dedicato probabilmente alle divinità pagane venerate in età classica fu ricostruito nel II sec. d.C. per volere di un imperatore illuminato e amante delle arti e della cultura. Fu Adriano ad avviare il rimaneggiamento di questo tempio di età augustea che era stato distrutto da alcuni incendi nel periodo precedente al suo governo.

pantheon

Ciò che colpisce del Pantheon è la sua perfezione costruttiva. L’edificio è inscrivibile in una sfera e la sua altezza è uguale al suo diametro. Il risultato è di estremo equilibrio e di armonia delle forme geometriche. L’artefice di questo progetto fu probabilmente l’architetto Apollodoro di Damasco. Un vero e proprio capolavoro di ingegneria edile e costruttiva con uno spazio perfetto e sferico che non può non colpire lo spettatore coi i suoi giochi di luce e ombra. L’apertura sulla sommità della cupola si chiama tecnicamente oculus e nel caso del Pantheon ha un diametro di 9 metri.

Uno degli elementi che non passa inosservato all’esterno del Pantheon è un’iscrizione in latino con lettere bronzee: M. Agrippa L.F. Cos. Tertium. Fecit. Questa espressione latina tradotta sciogliendone le abbreviazioni significa: Marco Agrippa, figlio di Lucio, console per la terza volta, edificò. L’iscrizione risale quindi a un primo momento costruttivo, ovvero all’età augustea, nel I sec. a.C. L’imperatore Adriano volle però mantenere questo ricordo creando una continuità storica con l’imperatore del passato.

Abbiamo già detto che il significato del termine Pantheon è “tempio di tutti gli dei”. Ma a quali dei era dedicato questo edificio? Per quali scopi era utilizzato in origine? Secondo gli storici, la sua funzione iniziale è quella di tempio religioso e pagano, dedicato agli dei protettori della famiglia Giulia, alla quale apparteneva Augusto. Tra le divinità principali collegate a questo culto nel corso del tempo c’erano Marte e Venere. Secondo altri studiosi invece, il nome deriva dalla caratteristica volta che potrebbe evocare una volta celeste e divina.

Cosa rende il Pantheon così speciale sotto il profilo architettonico? Questo tempio è caratterizzato dalla presenza di un Pronao, ovvero un’area di ingresso antistante alla zona interna, con forma squadrata, come accade per molti templi greci, e uno spazio circolare interno. All’esterno ci sono sedici colonne di granito di colore grigio e rosa alte 13 metri. Dal punto di vista costruttivo l’elemento più importante e interessante è la cupola in calcestruzzo. Fu costruita in maniera pensata e accurata utilizzando materiali più leggeri mano a mano che si arrivava alla sommità. Il travertino è usato nella sua parte più bassa mentre nella parte superiore troviamo lapilli e pietra pomice, più leggeri, e dunque in grado di pesare meno sulla struttura.

Se il Pantheon è giunto a noi sino a oggi è anche perché durante il VII secolo è stato convertito in una basilica cristiana come avveniva per moltissimi monumenti pagani durante il passaggio all’età cristiana. Dedicato a Santa Maria della Rotonda ha vantato anche lo status di “Basilica Minore”. Mentre, nel 1870 è diventato sacrario dei Re di Italia accogliendo le spoglie mortali di Vittorio Emanuele II, Margherita di Savoia, ma anche di Raffaello Sanzio, grandissimo artista rinascimentale.