Magari ne avete sentito parlare ma non vi è mai capitato di recarvi da queste parti o essere di passaggio durante la vostra permanenza nella Capitale. Si tratta di un quartiere di Roma, la cui fisionomia edilizia risale all’epoca fascista: l’EUR.

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Siamo negli anni Trenta del Novecento e Mussolini esprime chiaramente la volontà di avviare un progetto costruttivo unico e adatto per ospitare l’Esposizione Universale che si sarebbe svolta nel 1942. La guerra pose chiaramente fine a questo intento, pur non impedendo al quartiere di avere una storia autonoma, rappresentando ancora oggi un’area urbana molto attiva.

Il nome originario previsto per questo spazio celebrativo dimostra un collegamento con l’Esposizione Universale. L’EUR avrebbe dovuto infatti chiamarsi E42 proprio in riferimento all’anno di attuazione. EUR è una sigla, un acronimo, che sciolto significa proprio: Esposizione Universale Roma.

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Nel corso degli anni, il quartiere si è andato sempre più sviluppando, accogliendo nuovi edifici e spazi urbani, diventando una zona moderna e funzionale. Qui, gli appassionati di architettura possono osservare gli edifici che risalgono all’epoca fascista, nel tipico stile chiaro, essenziale e al contempo monumentale dell’epoca. Il “Palazzo della Civiltà del Lavoro”, con la sua facciata ad archi sovrapposti, e il “Palazzo dei Congressi” ne sono un chiaro esempio.

Il Palazzo della Civiltà del Lavoro fu progettato nel 1937 da Giovanni Guerrini, Ernesto Lapadula e Mario Romano, presentandosi ancora oggi come una costruzione particolarmente razionale e celebrativa tanto da essere chiamato il “Colosseo Quadrato”. Si trova in un’area urbana conosciuta come Quadrato della Concordia, presenta una pianta quadrata ed è stato realizzato in cemento armato e travertino. Anche la scelta del travertino evidenzia una volontà di collegarsi ideologicamente alla tradizione storica dell’impero romano.

L’edificio appare come un parallelepipedo con quattro facciate e archi. Con i suoi innumerevoli archi, appunto, il Palazzo della Civiltà del Lavoro non può che ricordare l’estetica del Colosseo di Roma, e probabilmente questo riferimento al monumento per cui Roma è conosciuta in ogni parte del mondo, è intenzionale all’interno dell’ideologia promossa dal Duce. L’edificio è stato dichiarato dal ministero per i Beni e le Attività Culturali come una testimonianza di interesse culturale.

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Anche il “Palazzo dei Congressi” rappresenta un interessante esempio di architettura di epoca fascista, anche per quel che riguarda i suoi spazi interni. Progettato nel complesso da Adalberto Libera, deve la sua decorazione interna ad Achille Funi e all’artista futurista Gino Severini. Oggi è utilizzato come spazio espositivo o come contenitore di eventi di vario tipo. Sono i marmi degli interni a caratterizzare il Palazzo dei Congressi accanto alle opere d’arte qui contenute. Nell’atrio Kennedy, ad esempio, proprio all’ingresso dell’edificio, è possibile ammirare un affresco sulle origini della città di Roma, legato al nome di Achille Funi.

Infine, se passeggiate per l’Eur e incontrate un obelisco, sappiate che è assolutamente moderno. Opera di Arnaldo Pomodoro è chiamato appunto “Novecento”: più contemporaneo di così! Alto 21 metri questo obelisco è una torre a spirale che rappresenta in maniera simbolica l’idea del movimento e del progresso. Se decidete di trascorrere qualche ora in questa zona di Roma, e di allontanarvi dal centro, non potete inoltre non recarvi al Planetario che proprio qui trova la sua ubicazione, o anche fare una visita pomeridiana al famoso Laghetto, dove vivono diverse anatre all’interno di uno spazio verde tranquillo e rilassante.